- la Lufthansa: i crucchi avranno mille difetti, ma in quanto ad organizzazione ci sanno fare. Check-in tramite terminale in aeroporto, quotidiani, cibo e bevande aggratise. Forse sono l'unico a sorprendersi ma mi perdonerete, sono abituato a Ryanair dove momenti devi pagare anche per andare al cesso.
Il momento atteso dal 1998: Mamo a Senaatintori. |
- il silenzio: finché lo leggevo sulle guide o in rete non ci credevo, ma ora posso dirlo. I finlandesi sono SILENZIOSI. Sali in tram, non vola una mosca. Passeggi per strada, zero. Vai allo stadio (vedi sotto), il più casinaro ero io quando dicevo "passala" e "bravo". Solo un po' di confusione al mercato coperto, ma niente di che. Il minimo indispensabile.
Non è una favola, è Suomenlinna. |
Il modo di vivere il calcio che hanno qui è incredibile: i giocatori arrivano al campo a piedi o in autobus, si fermano a parlare, fare autografi, scattare foto. Entrano dalla porta principale, basta aspettarli. Mäkelä, Okkonen, Pohjanpalo, Wallén, Savage...tutti lì che passano accanto al ciclista o alla coppia di anziani che passeggia. D'accordo, siamo in Finlandia, d'accordo, il campionato è quello che è...ma ho visto giocatori di serie D dalle nostre parti tirarsela molto più di loro.
La sala stampa? Un tavolo e due sedie per gli allenatori, qualcuna in più per i giornalisti, un microfono. Stop. Ed è adiacente al bar. Io l'ho seguita dall'esterno senza che nessuno mi dicesse alcunché. Provate a farlo qui.
Joel Pohjanpalo, campioncino in erba scuola HJK. |
- il cibo: premesso che, appena tornato ieri sera, mi sono fatto fuori due etti di spaghetti col pomodoro, non si mangia male. Il salmone e le aringhe ovviamente la fanno da padroni, ma non mancano carne e verdure. Il pane di segale, poi, è incredibilmente buono. Unica pecca: mangiare fuori costa un casino di soldi, ma d'altronde il tenore di vita è alto, quindi ci sta (e nonostante ciò, il gasolio costa 1.5 euro al litro. Ci siamo capiti).
- l'Estonia: una gitarella volante a Tallinn non poteva mancare. Due ore di traghetto e ci si toglie il pensiero. Città molto bella e straordinariamente tecnologica. Centinaia di reti wifi gratuite, cibo buono ed economico, questa piccola nazione sta entrando di prepotenza in quelle con le prospettive migliori in Europa. Da noi l'euro era stato (ed è tuttora) un trauma, per loro rappresenta un'opportunità. Questione di stile e buon governo, considerando anche che il loro debito pubblico è pari al 7% del PIL (come il nostro, più o meno).
Raekoja Plats, Tallinn. |
Da Oscar la figura di merda all'ufficio del cambio, dove sono andato per cambiare valuta poiché credevo che si usasse ancora la corona estone.
- il ritorno: ieri, nel tardo pomeriggio, con il solito scalo a Francoforte. Ero in felpa e maglietta a maniche lunghe (con cappotto sottobraccio) e mi hanno accolto la vampa romana, mezz'ora di attesa per ritirare il bagaglio e la Fornero che ci accusa di essere "choosy". Bentornato in Italia, Mamo.
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