martedì 20 settembre 2016

Diario di un italiano in Finlandia / Capitolo 2: Tampere (con intervista a Lauri Ala-Myllymäki)

Dopo aver salutato Helsinki, giovedì 15 settembre mi dirigo con la mia signora verso l'interno del paese, per la precisione verso la bella città di Tampere, distante dalla capitale soltanto due ore di autobus. Ad accogliermi il mitico Marco Baruffato (anche lui intervistato qualche mese fa, analogamente all'amico Domenico Pardo), vero e proprio "tuttofare" all'interno della società dell'Ilves, ed attualmente allenatore della squadra femminile, che milita nella massima serie nazionale. Anche quella maschile però va benone, è infatti nelle prime posizioni della Veikkausliiga. Niente male, considerando che erano partiti per salvarsi.
La partita con il VPS è in programma venerdì 16, quindi ho tempo per fare un giro a Kauppi, una enorme distesa verde di campi da calcio nei quali si allenano un po' tutte le società di Tampere. E vige la massima democrazia: se il comune decide che (esempio) alle 14 si allenano le giovanili del TPV (squadra di terza divisione) e alle 16 la prima squadra dell'Ilves, non si transige. Per l'ennesima volta penso all'Italia e mi viene da ridere.


Il centro sportivo di Kauppi

Ad ogni modo, alle 18.30 termina l'allenamento della squadra maschile e inizia quello della femminile, allenata da Baruffato. Ho quindi l'occasione per vedere da vicino tutti i ragazzi dell'Ilves. Saluto Marco Matrone (ovviamente in italiano!), scambio quattro chiacchiere con Jarkko Wiss (che a dispetto dell'età è ancora capace di piazzare un lancio a 50 metri, visto con i miei occhi) facendogli i complimenti per l'ottima stagione sin qui disputata, ma soprattutto riesco ad avvicinare il mio pupillo (e non solo mio) Lauri Ala-Myllymäki. Di seguito la nostra breve conversazione:

Lauri, sei considerato da molti come una delle maggiori promesse del calcio finlandese. Cosa pensi al riguardo?
Mi sento bene e sto lavorando duro ma non ho ancora fatto nulla, so che c'è ancora molto da lavorare e da imparare per proseguire al meglio la mia carriera.
Cosa pensi della stagione dell'Ilves? Eravate partiti per salvarvi, ma siete tra le prime...
Sì, è un'ottima stagione finora. Abbiamo evitato sin da subito la battaglia per non retrocedere e siamo davvero contenti dell'annata disputata.
Segui il calcio italiano? Cosa ne pensi?
Sì, ogni tanto mi capita di vedere qualche partita di serie A, anche se non ho una vera e propria squadra preferita.
Cosa vedi nel tuo prossimo futuro?
Ovviamente spero di diventare presto un calciatore professionista all'estero. Mi piace molto la Premier League, il mio sogno sarebbe di giocare lì un giorno!

E noi ovviamente glielo auguriamo. 



Lauri Ala-Myllymäki. Tra qualche anno non dite che non ve l'avevo detto...

Dopo la breve ma piacevole intervista con Lauri, inizia l'allenamento delle donne. Ora, io non sono un grande esperto di calcio femminile, e quelle poche partite che ho visto non è che mi abbiano fatto chissà quale impressione. Volete un consiglio? Andate a vederle giocare dal vivo. In quell'ora e mezza ho visto certe cose da far impallidire molti maschietti. La partitella finale, poi, l'hanno giocata come fosse la finale dei mondiali. E dovevate vedere che razza di castagne tiravano! E quasi tutte sotto l'incrocio. Impressionanti. Senza contare che molte ragazze erano impegnate con le varie nazionali finlandesi e quindi, quel giorno, non erano presenti. L'unico imprevisto che mi è capitato durante questa piacevole giornata è stato un po' di freddo. L'ho parzialmente superato aiutando Mikko Kavén, ex portiere del Tampere United (anche 15 presenze in nazionale per lui) e ora preparatore, a raccattare qualche pallone terminato nel parcheggio del Kauppi.

Baruffato e le ragazze dell'Ilves Naiset

Venerdì 16, ore 18.30. Inizia la partita! L'Ilves affronta in casa il VPS, una gara difficile per i gialloverdi; entrambe le squadre sono nelle zone di alta classifica e una vittoria spingerebbe una delle due verso il terzo posto. Il "Tammela" è il piccolo stadio delle linci, a poche centinaia di metri dal centro della città (noi ci siamo arrivati comodamente a piedi). Molto bello, con la tribuna a ridosso del campo (e divisa solo da una sbarra di ferro, cosa che non mi ha impedito di salutare Matrone dandogli un bel "cinque" di incoraggiamento e complimentandomi per le 200 partite in Veikkausliiga), ma si vede che necessita di qualche ritocco. Gli spogliatoi, per dire, sembrano quelli di una nostra squadra di Eccellenza. Il comune ha comunque in programma di rinnovarlo a breve e portare la capienza a 6.500 posti, rispetto ai 5.000 attuali.

Gli spogliatoi del "Tammela". C'è di meglio!

Marco Matrone fa 200 in Veikkausliiga. Onnea!

Squadre schierate, si parte!

La gara è molto tirata e decisamente noiosa, conclusioni in porta non se ne vedono e, come non bastasse, Ala-Myllymäki è in panchina (entrerà a pochi minuti dal termine) causa turnover. In compenso non ci si annoia. Con Baruffato (che mi ha raggiunto a metà primo tempo) si chiacchiera di giocatori, di tattica...insomma, di calcio. Ho anche l'occasione di gustarmi una "makkara" (salsiccia tipica finlandese, una sorta di hot dog) a fine primo tempo. Sempre nell'intervallo, Baruffato mi presenta a due suoi ex giocatori: il primo è Mbachu Emenike, nigeriano ora in forza all'Haka in seconda divisione, mentre il secondo è Omar Khary, che gioca nel PK-35 Vantaa ma quel giorno è infortunato e ne ha approfittato per fare un salto a Tampere. Proprio con Khary scambio due parole e, quando gli dico che ho una pagina FB chiamata "Calcio Finlandese", mi guarda sbigottito e fa: "Ah ma la conosco, ti seguo!". E chi se lo aspettava???
Ad ogni modo, il canovaccio della gara non cambia di molto nemmeno nella ripresa, e lo 0-0 resiste fino alla fine. Prima di andarcene, però, Baruffato chiama a sé Toni Hevonkorpi (ex giocatore anche lui e ora direttore sportivo dell'Ilves), che omaggia me e la mia signora di una sciarpa ciascuno. Sì, ora anche noi siamo due "Tamperelaiset" doc! 

Kiitos Toni! Kiitos Ilves!

Siamo giunti così al termine del nostro viaggio finlandese. Una settimana bella ed intensa, due partite, giocatori che avevo visto solo su Internet conosciuti di persona (e non potete capire che emozione, per me che ne scrivo le gesta tutte le settimane), e amici anch'essi incontrati dal vivo per la prima volta, che hanno dimostrato di essere davvero persone squisite. 
L'unico augurio che mi faccio è soltanto quello di poter tornare il prima possibile nel paese che idolatro da quasi vent'anni. Perché, riprendendo il buon Venditti, certi amori mica finiscono...

lunedì 19 settembre 2016

Diario di un italiano in Finlandia / Capitolo 1: Helsinki


Come tutti i miei followers ormai avranno saputo, dall’11 al 18 settembre sono stato in Finlandia. Oltre ai motivi prettamente turistici (a proposito: Helsinki, Porvoo e Tampere, per chi non c’è mai stato, meritano assolutamente una visita), la ragione principale che mi ha spinto ad intraprendere questo viaggio è il calcio.
Sono riuscito a mettere insieme, in questi sette giorni, ben due partite (una a Helsinki e una a Tampere). Si comincia lunedì 12 al "Sonera" con HJK-Lahti. Ad accompagnare me e la mia signora allo stadio, un Cicerone d'eccezione: Domenico "Miko" Pardo (che avevamo intervistato qualche mese fa), di professione tifoso del SJK ma nella capitale per motivi di studio.
Prima del suo arrivo, però, ho il tempo per effettuare un "sopralluogo". L'entrata principale dei giocatori, infatti, dà proprio su Urheilukatu, la via dello stadio: se sono fortunato riesco a beccarne qualcuno. E infatti li becco. Tutti. Ma proprio tutti! Arrivano a piedi. Niente macchinoni, niente autobus-astronavi. Attraversano la strada, come cittadini qualsiasi, ed entrano tranquilli in spogliatoio. Penso all'Italia, con gente che gioca in serie D e arriva al campo pettinata come Ronaldo, e mi viene da ridere.

Al Sonera mi accoglie il "re": Jari Litmanen

Per primo arriva il portiere Dähne (che non lo sa ancora, ma passerà una giornataccia), poi Alho, Kohlemainen, Jalasto, la leggenda Forssell, Alfredone Morelos. E anche il mister, Mika Lehkosuo. Giacca impeccabile ed in gran forma. Quando gli dico che sono di Perugia sgrana gli occhi. Mi chiede della situazione attuale della squadra, poi alza lo sguardo al cielo e mi dice "Good weather today". Magari meteorologicamente sì, ma presto sul Klubi pioveranno gol (e critiche).
Ho anche tempo per scambiare due chiacchiere in italiano con Oduamadi (chi se lo ricorda?), indisponibile causa infortunio. Un ragazzo davvero simpatico e gentile, che dopo aver girovagato i campi più disparati della nostra serie B, sembra aver trovato la sua dimensione in Finlandia.

"I'm from Perugia" "Oh, really??"
Toni Kohlemainen e "Mikelone" Forssell

Il simpaticissimo Oduamadi

Nel frattempo è arrivato anche Domenico. Proviamo ad avvicinarci ai cancelli, che però aprono alle 18.00 (la partita inizia alle 18.30). Con nostro grande stupore, due degli addetti alla sicurezza (quelli che ti perquisiscono all'entrata, per capirci), sono italiani. Dopo aver parlato qualche minuto, con inevitabile riferimento al cibo (che in Italia è buono, qui fa schifo, eccetera), nell'attesa ci concediamo un espresso ad un bar vicino, che in realtà è un ristorante thailandese. Per trovare un espresso decente a Helsinki devi andare dai thailandesi. Adoro questa città.
Superiamo senza problemi i controlli, ma c'è una cosa che Domenico non ha capito: i biglietti li ho presi nella curva dell'HJK. Siamo, in pratica, in mezzo agli ultrà. Il nostro amico si sente come Fantozzi nella trincea scozzese e cerca di nascondere l'imbarazzo intonando, di tanto in tanto, qualche coro (ma con un occhio sempre al telefono per vedere cosa fa il suo Kerho, impegnato a Rovaniemi).
Comincia la partita. Il Klubi fatica a rendersi pericoloso, del resto il giapponese Tanaka è ancora infortunato, ed è lui sinora ad aver praticamente retto tutto il centrocampo della squadra. Il Lahti ne approfitta e passa prima al 36' con Multanen su azione di corner, in seguito su rigore al 43', guadagnato e trasformato dal gioiellino Tuominen. La curva comincia a mugugnare, si sentono già i primi "Ulos Bana" (ovvero "A casa Bana", che sarebbe il soprannome di Lehkosuo). A inizio ripresa una frittata della difesa ospite permette a Morelos di involarsi tutto solo e realizzare la rete dell'1-2. Un fuoco di paglia, perché 14 minuti dopo Paananen (mio pupillo dai tempi del KuPS) segna l'1-3, e qualche minuto dopo Kärkkäinen mette dentro il gol del clamoroso 1-4 (che però mi perdo a causa di un bisogno irrefrenabile causato dalle due birre ingurgitate nel prepartita e all'intervallo).
Con un punteggio così l'arbitro ha sicuramente poche colpe, ma per la curva è comunque "Huono tuomari, huono ihminen" ("Cattivo arbitro, cattiva persona"). Questo è l'insulto più pesante che gli hanno rivolto. Anche qui faccio il confronto con l'Italia e sorrido amaramente.

HJK-Lahti 1-4. Domenico non sembra troppo dispiaciuto del risultato...

La sconfitta dell'HJK non cancella un tramonto straordinario

La partita finisce in disfatta per l'HJK (che perderà anche qualche giorno dopo contro l'Inter Turku, mettendo così seriamente a rischio il titolo), ma noi ci siamo comunque divertiti. Anche Domenico, che ha potuto gioire sia per la sconfitta del Klubi che per il pareggio, in extremis, del SJK a Rovaniemi, grazie ad un gol di Billy Ions.
La mia avventura però continua. Ora mi aspetta Ilves-VPS a Tampere, venerdì 16.