martedì 9 aprile 2013

La Veikkausliiga sbarca sulla Gazzetta: alcune considerazioni



Su "Extra Time" di oggi, inserto della Gazzetta che personalmente trovo davvero ben fatto, è presente un articolo (piccolo, ma meglio di niente) a firma Giuliano Adaglio riguardante la Veikkausliiga, che come sapete aprirà i battenti sabato prossimo. *
Il grosso del pezzo si concentra soprattutto sulle dichiarazioni di tale Cristina Andersson, di professione soprano e "business coach", la quale ha apertamente ammesso che le società di calcio finlandesi privilegiano far giocare i ragazzi i cui genitori pagano, piuttosto che quelli con qualità. In sostanza, la più classica delle raccomandazioni.

La notizia non è recentissima, viene infatti riportata dall'ottimo Egan Richardson nel blog nordicfootball.info già a gennaio, e credo che anche Adaglio abbia attinto a questa fonte considerando che in entrambi gli articoli si fa riferimento al caso di Johannes Westö, ex portiere dell'HJK che nel 2010 ha abbandonato il calcio per studiare filosofia.

Inutile nascondere che il problema esiste, soprattutto perché le società che veramente possono definirsi professionistiche, in Finlandia, sono poche. Come ha fatto notare un utente commentando l'articolo di Richardson, molte squadre non hanno soldi a sufficienza (derivanti da trasferimenti, diritti tv eccetera) per "alimentare" le academies, e il vuoto cerca di essere colmato da società semi-pro o amatoriali. E lì, inevitabilmente, i fondi sono ancora meno, con la conseguenza che i genitori dei ragazzi, le cui quote permettono la sopravvivenza alle stesse società, fanno la voce grossa.

Non voglio - e soprattutto non posso - approfondire ulteriormente sull'argomento perché le mie conoscenze sotto questo punto di vista si limitano a ciò che leggo in rete. Due cose, però, vorrei dirle. La prima è che Adaglio si sorprende del fatto che in Finlandia ci siano giocatori che abbandonano il calcio per motivi di studio, quando lo scorso anno Tim Väyrynen, non uno qualunque, rifiutò un trasferimento all'estero (si parlava anche di Genoa) perché doveva finire il liceo. La seconda cosa è di carattere puramente tecnico: sul finale dell'articolo, Adaglio afferma che una delle rivali più accreditate per contendere il titolo all'HJK è l'Inter Turku: una squadra che, val la pena ricordarlo, in Liigacup ha fatto un punto in sei partite ed è stata già eliminata in Suomen Cup ai rigori dalla neopromossa RoPS. Personalmente, al loro posto, avrei inserito il Lahti, come detto a suo tempo sul focus dedicato alle 12 squadre. Ma si sa, sui gusti non si discute.


* (ringrazio l'amico Stefano Conforti per la segnalazione)

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