Dopo aver salutato Helsinki, giovedì 15 settembre mi dirigo con la mia signora verso l'interno del paese, per la precisione verso la bella città di Tampere, distante dalla capitale soltanto due ore di autobus. Ad accogliermi il mitico Marco Baruffato (anche lui intervistato qualche mese fa, analogamente all'amico Domenico Pardo), vero e proprio "tuttofare" all'interno della società dell'Ilves, ed attualmente allenatore della squadra femminile, che milita nella massima serie nazionale. Anche quella maschile però va benone, è infatti nelle prime posizioni della Veikkausliiga. Niente male, considerando che erano partiti per salvarsi.
La partita con il VPS è in programma venerdì 16, quindi ho tempo per fare un giro a Kauppi, una enorme distesa verde di campi da calcio nei quali si allenano un po' tutte le società di Tampere. E vige la massima democrazia: se il comune decide che (esempio) alle 14 si allenano le giovanili del TPV (squadra di terza divisione) e alle 16 la prima squadra dell'Ilves, non si transige. Per l'ennesima volta penso all'Italia e mi viene da ridere.
Il centro sportivo di Kauppi |
Ad ogni modo, alle 18.30 termina l'allenamento della squadra maschile e inizia quello della femminile, allenata da Baruffato. Ho quindi l'occasione per vedere da vicino tutti i ragazzi dell'Ilves. Saluto Marco Matrone (ovviamente in italiano!), scambio quattro chiacchiere con Jarkko Wiss (che a dispetto dell'età è ancora capace di piazzare un lancio a 50 metri, visto con i miei occhi) facendogli i complimenti per l'ottima stagione sin qui disputata, ma soprattutto riesco ad avvicinare il mio pupillo (e non solo mio) Lauri Ala-Myllymäki. Di seguito la nostra breve conversazione:
Lauri, sei considerato da molti come una delle maggiori promesse del calcio finlandese. Cosa pensi al riguardo?
Mi sento bene e sto lavorando duro ma non ho ancora fatto nulla, so che c'è ancora molto da lavorare e da imparare per proseguire al meglio la mia carriera.
Cosa pensi della stagione dell'Ilves? Eravate partiti per salvarvi, ma siete tra le prime...
Sì, è un'ottima stagione finora. Abbiamo evitato sin da subito la battaglia per non retrocedere e siamo davvero contenti dell'annata disputata.
Segui il calcio italiano? Cosa ne pensi?
Sì, ogni tanto mi capita di vedere qualche partita di serie A, anche se non ho una vera e propria squadra preferita.
Cosa vedi nel tuo prossimo futuro?
Ovviamente spero di diventare presto un calciatore professionista all'estero. Mi piace molto la Premier League, il mio sogno sarebbe di giocare lì un giorno!
E noi ovviamente glielo auguriamo.
Lauri Ala-Myllymäki. Tra qualche anno non dite che non ve l'avevo detto... |
Dopo la breve ma piacevole intervista con Lauri, inizia l'allenamento delle donne. Ora, io non sono un grande esperto di calcio femminile, e quelle poche partite che ho visto non è che mi abbiano fatto chissà quale impressione. Volete un consiglio? Andate a vederle giocare dal vivo. In quell'ora e mezza ho visto certe cose da far impallidire molti maschietti. La partitella finale, poi, l'hanno giocata come fosse la finale dei mondiali. E dovevate vedere che razza di castagne tiravano! E quasi tutte sotto l'incrocio. Impressionanti. Senza contare che molte ragazze erano impegnate con le varie nazionali finlandesi e quindi, quel giorno, non erano presenti. L'unico imprevisto che mi è capitato durante questa piacevole giornata è stato un po' di freddo. L'ho parzialmente superato aiutando Mikko Kavén, ex portiere del Tampere United (anche 15 presenze in nazionale per lui) e ora preparatore, a raccattare qualche pallone terminato nel parcheggio del Kauppi.
Baruffato e le ragazze dell'Ilves Naiset |
Venerdì 16, ore 18.30. Inizia la partita! L'Ilves affronta in casa il VPS, una gara difficile per i gialloverdi; entrambe le squadre sono nelle zone di alta classifica e una vittoria spingerebbe una delle due verso il terzo posto. Il "Tammela" è il piccolo stadio delle linci, a poche centinaia di metri dal centro della città (noi ci siamo arrivati comodamente a piedi). Molto bello, con la tribuna a ridosso del campo (e divisa solo da una sbarra di ferro, cosa che non mi ha impedito di salutare Matrone dandogli un bel "cinque" di incoraggiamento e complimentandomi per le 200 partite in Veikkausliiga), ma si vede che necessita di qualche ritocco. Gli spogliatoi, per dire, sembrano quelli di una nostra squadra di Eccellenza. Il comune ha comunque in programma di rinnovarlo a breve e portare la capienza a 6.500 posti, rispetto ai 5.000 attuali.
Gli spogliatoi del "Tammela". C'è di meglio! |
Marco Matrone fa 200 in Veikkausliiga. Onnea! |
Squadre schierate, si parte! |
La gara è molto tirata e decisamente noiosa, conclusioni in porta non se ne vedono e, come non bastasse, Ala-Myllymäki è in panchina (entrerà a pochi minuti dal termine) causa turnover. In compenso non ci si annoia. Con Baruffato (che mi ha raggiunto a metà primo tempo) si chiacchiera di giocatori, di tattica...insomma, di calcio. Ho anche l'occasione di gustarmi una "makkara" (salsiccia tipica finlandese, una sorta di hot dog) a fine primo tempo. Sempre nell'intervallo, Baruffato mi presenta a due suoi ex giocatori: il primo è Mbachu Emenike, nigeriano ora in forza all'Haka in seconda divisione, mentre il secondo è Omar Khary, che gioca nel PK-35 Vantaa ma quel giorno è infortunato e ne ha approfittato per fare un salto a Tampere. Proprio con Khary scambio due parole e, quando gli dico che ho una pagina FB chiamata "Calcio Finlandese", mi guarda sbigottito e fa: "Ah ma la conosco, ti seguo!". E chi se lo aspettava???
Ad ogni modo, il canovaccio della gara non cambia di molto nemmeno nella ripresa, e lo 0-0 resiste fino alla fine. Prima di andarcene, però, Baruffato chiama a sé Toni Hevonkorpi (ex giocatore anche lui e ora direttore sportivo dell'Ilves), che omaggia me e la mia signora di una sciarpa ciascuno. Sì, ora anche noi siamo due "Tamperelaiset" doc!
Kiitos Toni! Kiitos Ilves! |
Siamo giunti così al termine del nostro viaggio finlandese. Una settimana bella ed intensa, due partite, giocatori che avevo visto solo su Internet conosciuti di persona (e non potete capire che emozione, per me che ne scrivo le gesta tutte le settimane), e amici anch'essi incontrati dal vivo per la prima volta, che hanno dimostrato di essere davvero persone squisite.
L'unico augurio che mi faccio è soltanto quello di poter tornare il prima possibile nel paese che idolatro da quasi vent'anni. Perché, riprendendo il buon Venditti, certi amori mica finiscono...
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