lunedì 19 settembre 2016

Diario di un italiano in Finlandia / Capitolo 1: Helsinki


Come tutti i miei followers ormai avranno saputo, dall’11 al 18 settembre sono stato in Finlandia. Oltre ai motivi prettamente turistici (a proposito: Helsinki, Porvoo e Tampere, per chi non c’è mai stato, meritano assolutamente una visita), la ragione principale che mi ha spinto ad intraprendere questo viaggio è il calcio.
Sono riuscito a mettere insieme, in questi sette giorni, ben due partite (una a Helsinki e una a Tampere). Si comincia lunedì 12 al "Sonera" con HJK-Lahti. Ad accompagnare me e la mia signora allo stadio, un Cicerone d'eccezione: Domenico "Miko" Pardo (che avevamo intervistato qualche mese fa), di professione tifoso del SJK ma nella capitale per motivi di studio.
Prima del suo arrivo, però, ho il tempo per effettuare un "sopralluogo". L'entrata principale dei giocatori, infatti, dà proprio su Urheilukatu, la via dello stadio: se sono fortunato riesco a beccarne qualcuno. E infatti li becco. Tutti. Ma proprio tutti! Arrivano a piedi. Niente macchinoni, niente autobus-astronavi. Attraversano la strada, come cittadini qualsiasi, ed entrano tranquilli in spogliatoio. Penso all'Italia, con gente che gioca in serie D e arriva al campo pettinata come Ronaldo, e mi viene da ridere.

Al Sonera mi accoglie il "re": Jari Litmanen

Per primo arriva il portiere Dähne (che non lo sa ancora, ma passerà una giornataccia), poi Alho, Kohlemainen, Jalasto, la leggenda Forssell, Alfredone Morelos. E anche il mister, Mika Lehkosuo. Giacca impeccabile ed in gran forma. Quando gli dico che sono di Perugia sgrana gli occhi. Mi chiede della situazione attuale della squadra, poi alza lo sguardo al cielo e mi dice "Good weather today". Magari meteorologicamente sì, ma presto sul Klubi pioveranno gol (e critiche).
Ho anche tempo per scambiare due chiacchiere in italiano con Oduamadi (chi se lo ricorda?), indisponibile causa infortunio. Un ragazzo davvero simpatico e gentile, che dopo aver girovagato i campi più disparati della nostra serie B, sembra aver trovato la sua dimensione in Finlandia.

"I'm from Perugia" "Oh, really??"
Toni Kohlemainen e "Mikelone" Forssell

Il simpaticissimo Oduamadi

Nel frattempo è arrivato anche Domenico. Proviamo ad avvicinarci ai cancelli, che però aprono alle 18.00 (la partita inizia alle 18.30). Con nostro grande stupore, due degli addetti alla sicurezza (quelli che ti perquisiscono all'entrata, per capirci), sono italiani. Dopo aver parlato qualche minuto, con inevitabile riferimento al cibo (che in Italia è buono, qui fa schifo, eccetera), nell'attesa ci concediamo un espresso ad un bar vicino, che in realtà è un ristorante thailandese. Per trovare un espresso decente a Helsinki devi andare dai thailandesi. Adoro questa città.
Superiamo senza problemi i controlli, ma c'è una cosa che Domenico non ha capito: i biglietti li ho presi nella curva dell'HJK. Siamo, in pratica, in mezzo agli ultrà. Il nostro amico si sente come Fantozzi nella trincea scozzese e cerca di nascondere l'imbarazzo intonando, di tanto in tanto, qualche coro (ma con un occhio sempre al telefono per vedere cosa fa il suo Kerho, impegnato a Rovaniemi).
Comincia la partita. Il Klubi fatica a rendersi pericoloso, del resto il giapponese Tanaka è ancora infortunato, ed è lui sinora ad aver praticamente retto tutto il centrocampo della squadra. Il Lahti ne approfitta e passa prima al 36' con Multanen su azione di corner, in seguito su rigore al 43', guadagnato e trasformato dal gioiellino Tuominen. La curva comincia a mugugnare, si sentono già i primi "Ulos Bana" (ovvero "A casa Bana", che sarebbe il soprannome di Lehkosuo). A inizio ripresa una frittata della difesa ospite permette a Morelos di involarsi tutto solo e realizzare la rete dell'1-2. Un fuoco di paglia, perché 14 minuti dopo Paananen (mio pupillo dai tempi del KuPS) segna l'1-3, e qualche minuto dopo Kärkkäinen mette dentro il gol del clamoroso 1-4 (che però mi perdo a causa di un bisogno irrefrenabile causato dalle due birre ingurgitate nel prepartita e all'intervallo).
Con un punteggio così l'arbitro ha sicuramente poche colpe, ma per la curva è comunque "Huono tuomari, huono ihminen" ("Cattivo arbitro, cattiva persona"). Questo è l'insulto più pesante che gli hanno rivolto. Anche qui faccio il confronto con l'Italia e sorrido amaramente.

HJK-Lahti 1-4. Domenico non sembra troppo dispiaciuto del risultato...

La sconfitta dell'HJK non cancella un tramonto straordinario

La partita finisce in disfatta per l'HJK (che perderà anche qualche giorno dopo contro l'Inter Turku, mettendo così seriamente a rischio il titolo), ma noi ci siamo comunque divertiti. Anche Domenico, che ha potuto gioire sia per la sconfitta del Klubi che per il pareggio, in extremis, del SJK a Rovaniemi, grazie ad un gol di Billy Ions.
La mia avventura però continua. Ora mi aspetta Ilves-VPS a Tampere, venerdì 16.

Nessun commento:

Posta un commento